Nel caotico panorama della creatività musicale, l’intelligenza artificiale nella musica sta emergendo come una forza inarrestabile, suscitando sia scetticismo che ammirazione. In questo articolo, esploreremo come, nonostante le resistenze, la rapida evoluzione dell’IA sta diventando un elemento cruciale nello sviluppo e nello studio del mondo musicale.

La Campagna a Difesa dell’Arte Umana e la Battaglia del Copyright

Mentre la Human Artistry Campaign cerca di preservare l’essenza umana nella musica, la necessità di tutelare il tocco umano attraverso il copyright diventa una battaglia complessa. I sostenitori dell’IA argomentano che la creatività non può ignorare le nuove possibilità offerte dalla tecnologia.

Oltre alle imitazioni grottesche, l’IA sta aprendo un mondo di possibilità nella composizione musicale. Software come Amper Music e OpenAI Jukebox stanno diventando strumenti di esplorazione creativa, contribuendo a creare nuove armonie e ritmi.

Human Artistry Campaign Logo

TikTok: Motori Creativi dell’intelligenza artificiale nella musica

L’influenza di TikTok nella creazione musicale è evidente nei mash-up generati dall’IA. Gli Altégo, duo di creator londinesi, hanno sperimentato con successo la generazione di un brano perfettamente adattabile alle tendenze di TikTok, evidenziando come l’IA possa plasmare il panorama musicale attraverso le dinamiche di viralità.

La generazione automatica di contenuti musicali è diventata una realtà quotidiana su piattaforme di streaming. L’aumento esponenziale di tracce, spesso create con l’ausilio dell’IA, solleva interrogativi sulla nostra capacità di discernere tra opere umane e generazioni automatizzate.

L’assenza inoltre di regole per identificare chiaramente la musica generata dall’IA ha portato a sfide legali decisamente complesse. L’accordo tra Universal e Google per dichiarare l’origine AI delle opere musicali è un esempio di come l’industria cerca soluzioni innovative per navigare questo nuovo territorio legale. L’applicazione inoltre del diritto d’autore diventa particolarmente complessa quando la creatività è il risultato della collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale. La necessità di garantire una giusta compensazione e protezione dei diritti apre la strada a nuove sfide e opportunità.

Ma dal punto di vista manageriale?

Ora, dopo aver chiarito quanto espresso precedentemente, che ha lo scopo di fornire una panoramica su come il mondo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nella musica stia entrando decisamente in un settore dove il concetto di algoritmo è ben distante dalla sua originaria concezione, l’idea di intelligenza generativa può essere applicata a tutti quei lavori e impieghi che gravitano intorno a questo mondo.

Mi riferisco, ad esempio, a un supporto social fornito da realtà come ChatGPT o Google Gemini, che possono assistere l’utente, o meglio l’artista, nell’acquisizione di competenze che in precedenza potrebbe non aver considerato o sviluppato.

Avere una mano in più che contribuisca alla creazione di contenuti funge da vero e proprio filtro sulla qualità del prodotto finale. Non ci sarà più approssimazione dovuta a limiti di budget. Il fai-da-te raggiunge quindi una nuova soglia minima quando si aggiunge un tocco di qualità ad aspetti che, molto spesso (ammettiamolo), l’artista tende a sottovalutare.

Una grammatica corretta, un copywriting vincente, una composizione di un flyer più bilanciata: questi sono solo alcuni degli aspetti che possono trarre beneficio dall’utilizzo di tecnologie di supporto basate sull’intelligenza artificiale.

Comprendete anche che, osservato da questo punto di vista, diventa molto più agevole spostare l’attenzione dall’uso quasi considerato illecito dell’AI nel campo artistico verso un ambito più tecnico e manageriale. In questo modo, la soglia di tollerabilità si abbassa notevolmente.


In un mondo in cui l’IA diventa sempre più fondamentale nello studio e nello sviluppo di idee musicali, l’importanza di abbracciare questa evoluzione diventa chiara. Nonostante le preoccupazioni e le sfide, la collaborazione tra l’arte umana e l’IA potrebbe plasmare un nuovo paradigma creativo, introducendo possibilità uniche che meritano di essere esplorate consapevolmente e con curiosità.